
Fertilità femminile: fattori di influenza e ruolo dell’alimentazione
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Con il termine fertilità della donna, in ambito medico, si intende la sua capacità fisiologica di avere dei figli. Essa risente dei normali processi di invecchiamento dell’organismo e tende a diminuire con l’età. Per ogni donna e in ogni ciclo, i giorni più favorevoli al concepimento sono quelli che coincidono con l’ovulazione e il periodo preovulatorio.
Quando una donna non riesce ad ottenere una gravidanza in modo spontaneo dopo circa un anno di rapporti durante il periodo fertile, si parla di infertilità, condizione che purtroppo aumenta con l’avanzare dell’età a causa della riduzione della capacità riproduttiva: con il tempo diminuisce il numero di follicoli, strutture che contengono gli ovuli.
La fertilità, però, dipende da diverse condizioni. La funzione ovulatoria regolare è influenzata dalla tiroide; gli ormoni tiroidei hanno un ruolo importante poiché modulano la ciclicità mestruale e influenzano i livelli di prolattina. Se la quantità di questo ormone si altera, l’effetto è il blocco dell’ovulazione e una minore ricettività dell’endometrio all’impianto dell’embrione.
La fertilità è danneggiata dal fumo e dal consumo di nicotina, che causano danni importanti alle ovaie e alla quantità di ovuli, oltre a favorire la menopausa precoce e problemi di ovulazione.
Anche le infezioni uterine, come la clamidia, e le infezioni vaginali ricorrenti, come la candida, possono comprometterla. Segnali come perdita di capelli, peluria eccessiva sul viso e chili di troppo, se associati a cicli irregolari, potrebbero indicare la presenza di ovaio policistico.
L’importanza dello stile di vita e della dieta Mediterranea per aumentare le possibilità di concepimento
Chi ha difficoltà a concepire, prima di ricorrere a tecniche di procreazione medicalmente assistita, può provare ad aumentare la fertilità adottando uno stile di vita sano, basato su una corretta alimentazione tipica della dieta Mediterranea. Questo tipo di alimentazione può influire sulla fertilità femminile in modo naturale. Pensiamo, ad esempio, al consumo di proteine di origine vegetale come i legumi, i cereali integrali e alla necessità di un corretto apporto di vitamine.
È fondamentale assumere frutta e verdura fresca di stagione ogni giorno, limitare il consumo di carne e favorire il consumo di pesce e grassi salutari, come l’olio extravergine d’oliva. La ricerca scientifica ha evidenziato che seguire una dieta Mediterranea migliora anche i parametri della fecondazione umana.
In particolare, il consumo di frutta e verdura ricche di antiossidanti e cereali integrali, ricchi di fibre e vitamine del gruppo B, può favorire una migliore qualità e maturazione degli ovociti. Anche il consumo di noci, contenenti antiossidanti e grassi sani, e di legumi, ricchi di folati e proteine vegetali, è stato associato al miglioramento della morfologia e dello sviluppo dell’embrione, come dimostra uno studio intitolato “The Role of The Mediterranean Diet in Assisted Reproduction”.
Un altro studio recente, “Adherence to the Mediterranean Diet and IVF Success Rate Among Non-Obese Women Attempting Fertility”, ha dimostrato come la dieta Mediterranea sia correlata a un aumento della fertilità e al successo della fecondazione in vitro nelle donne che cercano di avere un figlio. Questo studio ha incluso 244 donne non obese che hanno affrontato un primo trattamento di fecondazione in vitro, seguendo uno stile di vita sano e un’alimentazione Mediterranea, ottenendo risultati migliori rispetto a donne che, pur non essendo obese, non seguivano lo stesso regime alimentare.
I risultati di queste ricerche suggeriscono, infatti, che modificare la dieta e aderire maggiormente al modello Mediterraneo possa aumentare le possibilità di una gravidanza di successo e il suo buon esito.

Fabiana Cordovana
