Progettazione biofilica: cos’è e come aiuta il benessere umano

Progettare dando spazio a elementi naturali, migliorando il benessere umano. Ecco cos’è e quali benefici comporta la progettazione biofilica

Il termine “biofilia” ha una storia interessante che risale agli anni ’60. Fu lo psicologo sociale Erich Fromm a coniarlo nel 1964, ma fu il biologo Edward O. Wilson a portarlo alla ribalta con il suo libro “Biophilia” del 1984. Wilson descrisse la biofilia come una tendenza innata degli esseri umani ad essere attratti dalla natura e dalle varie forme di vita. Il concetto di “progettazione biofilica” come lo conosciamo oggi emerse nei primi anni ’90. In questo periodo, studiosi e architetti iniziarono a esplorare modi per incorporare principi biofilici nell’ambiente costruito. Tra i pionieri in questo campo, spicca Stephen Kellert, professore all’Università di Yale, che ha contribuito significativamente alla letteratura sull’argomento a partire dagli anni ’90.

L’impatto sulla vita quotidiana, sul lavoro e sull’economia

La progettazione biofilica ha dimostrato di avere un impatto profondo e multifattoriale sulla nostra vita quotidiana.
In termini di benessere personale, gli ambienti che incorporano elementi naturali hanno mostrato di ridurre significativamente lo stress e l’ansia. Uno studio condotto nel 2015 ha rilevato che la presenza di piante in ufficio può ridurre lo stress percepito del 37% e la sensazione di ansia del 58%.
Nel contesto lavorativo, l’implementazione di principi biofilici sta rivoluzionando il modo in cui concepiamo gli spazi d’ufficio. Una ricerca condotta da Human Spaces nel 2015 ha rivelato che i dipendenti che lavorano in ambienti con elementi naturali riportano un aumento del 15% della loro produttività. Inoltre, lo stesso studio ha evidenziato un incremento del 6% nella creatività e una riduzione del 15% dell’assenteismo.
Dal punto di vista economico, l’adozione della progettazione biofilica sta dimostrando di essere non solo un investimento nel benessere, ma anche una scelta finanziariamente saggia. Secondo un rapporto di Terrapin Bright Green, gli ospedali che hanno incorporato elementi biofilici hanno registrato una riduzione del 8,5% nei tempi di degenza dei pazienti, con un conseguente risparmio stimato di $93 milioni all’anno per un tipico ospedale da 343 posti letto.

I casi nel mondo

La bellezza della progettazione biofilica risiede nella sua versatilità e adattabilità a diverse culture e contesti. In giro per il mondo, vediamo interpretazioni uniche di questo concetto, che riflettono le peculiarità culturali, climatiche ed economiche di ogni paese.

Singapore si è guadagnata la reputazione di leader globale nella progettazione biofilica urbana. Il governo ha abbracciato pienamente questa filosofia, implementando politiche che mirano a trasformare la città-stato in un vero e proprio “City in a Garden”. Un esempio straordinario di questa visione è il Gardens by the Bay, un parco urbano che stupisce con le sue strutture biofiliche iconiche. Questo parco di 101 ettari attira oltre 50 milioni di visitatori all’anno, dimostrando l’appeal di questi spazi verdi urbani.
Negli Stati Uniti, la progettazione biofilica ha trovato terreno fertile principalmente nel settore privato. L’Amazon Spheres a Seattle, con oltre 40.000 piante provenienti da tutto il mondo, offre ai dipendenti un ambiente di lavoro unico nel suo genere. Questo investimento di $4 miliardi riflette l’importanza che le grandi aziende attribuiscono all’ambiente di lavoro biofilico.

 

 

In Europa, la progettazione biofilica sta influenzando le politiche urbane di numerosi paesi. L’Italia vanta il Bosco Verticale a Milano, un’audace reinterpretazione dell’architettura residenziale che integra più di 900 alberi e oltre 20.000 piante nelle sue facciate. Questo edificio non solo migliora la qualità dell’aria, ma si stima che produca ossigeno equivalente a quello generato da 30.000 metri quadrati di foresta.

 

 

La progettazione biofilica rappresenta molto più di una semplice tendenza architettonica; è un vero e proprio cambio di paradigma nel modo in cui concepiamo gli spazi in cui viviamo e lavoriamo. Secondo un rapporto di Global Market Insights, il mercato globale del design biofilico è destinato a superare i $20 miliardi entro il 2026, con un tasso di crescita annuale composto del 6,5% dal 2020 al 2026.

 

Mentre sempre più paesi e organizzazioni abbracciano questi principi, la progettazione biofilica si sta affermando come una componente essenziale dell’architettura e dell’urbanistica del futuro. Ci troviamo di fronte a una nuova era in cui la linea di demarcazione tra ambiente naturale e costruito diventa sempre più sfumata, aprendo la strada a città più vivibili, sostenibili e in armonia con la natura.

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Giornalista professionista ha lavorato per tv, radio, websites e testate giornalistiche locali e nazionali. Già responsabile di uffici stampa per enti pubblici e privati, oggi coordina l’Ufficio stampa e Comunicazione del Gruppo Bartoli. Dirige la rivista digitale oggibenessere di cui la Fondazione Bartoli è editrice. Un quotidiano nato dalla necessità di comunicare come la salute sia un equilibrio imprescindibile fra uomo e Natura.