
Le farmacie di montagna e la lotta allo spopolamento: il caso Monteleone di Spoleto
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Le farmacie rurali rappresentano un punto di riferimento cruciale nelle aree montane italiane, dove spesso mancano altri servizi essenziali come ambulatori medici o uffici postali.
In Italia, come rivelato dal Sunifar, il Sindacato dei Farmacisti Rurali di Federfarma, nel 2019 si contavano circa 6.800 farmacie rurali, di cui almeno 1.000 a rischio chiusura a causa dello spopolamento, della riduzione dei servizi sanitari e delle difficoltà economiche legate alla gestione di attività in territori scarsamente abitati.
Questi presidi non solo garantiscono l’accesso ai farmaci, ma offrono anche servizi di consulenza sanitaria e supporto alla popolazione locale, composta prevalentemente da anziani e persone a basso reddito.
Il fenomeno dello spopolamento: dati preoccupanti
Negli ultimi dieci anni i comuni montani italiani – come certificato anche dai dati emersi dal Libro Bianco nazionale della montagna, hanno registrato un calo del 5% della popolazione residente. Questo fenomeno è particolarmente grave considerando che due terzi del territorio italiano è costituito da aree collinari e montuose. In molte regioni i piccoli comuni sotto i 1.500 abitanti stanno affrontando una crisi demografica che mette a rischio la loro sostenibilità socioeconomica.
Distribuzione delle farmacie rurali
Circa 2.000 farmacie si trovano in comuni con meno di 1.500 abitanti, mentre 274 operano in località con meno di 500 residenti.
Popolazione anziana
La maggior parte degli abitanti di queste aree è composta da anziani, spesso con difficoltà di mobilità e redditi limitati, rendendo fondamentale la presenza di servizi sanitari locali.
L’impresa del Gruppo Bartoli a Monteleone di Spoleto
Un esempio virtuoso nella lotta allo spopolamento è l’iniziativa del Gruppo Bartoli, che riapre la farmacia di Monteleone di Spoleto, un borgo umbro situato a quasi 1.000 metri d’altitudine con soli 580 abitanti. Dopo mesi di chiusura, la farmacia torna operativa grazie all’investimento del Gruppo, che trasformerà questo presidio in un modello innovativo di “farmacia dei servizi”. Oltre alla dispensazione dei farmaci, la struttura offre telemedicina, prestazioni infermieristiche e servizi CUP (Centro Unico Prenotazioni), contribuendo così al benessere della comunità locale.
Secondo il sindaco di Monteleone di Spoleto Marisa Angelini, questa riapertura ha un valore sociale altissimo: “Solo grazie al mantenimento dei servizi essenziali è possibile frenare lo spopolamento della montagna”. Il presidente del Gruppo Bartoli, Massimo Carcani Bartoli, ha sottolineato che l’iniziativa vorrebbe rappresentare un modello replicabile per altre aree interne italiane.
La riapertura della farmacia di Monteleone di Spoleto dimostra che investire nei servizi essenziali può contrastare efficacemente lo spopolamento delle aree montane. Tuttavia, per garantire la sostenibilità di queste iniziative servono politiche pubbliche mirate e una maggiore collaborazione tra istituzioni e operatori privati. Solo così sarà possibile preservare il tessuto sociale ed economico delle comunità montane italiane e valorizzare il loro straordinario patrimonio naturale e culturale.
