Da soli o in gruppo? Cosa dice la scienza sull’allenamento ideale

La scelta tra allenarsi da soli o in gruppo non è solo una questione di preferenze personali: la ricerca scientifica degli ultimi anni ha indagato a fondo le conseguenze psicologiche e motivazionali di queste due modalità, offrendo spunti preziosi per chi desidera ottimizzare il proprio benessere fisico e mentale.

Allenamento individuale: mindfulness e gestione dell’ansia

Allenarsi in solitudine permette una maggiore personalizzazione della routine e può trasformarsi in una vera e propria pratica di mindfulness.
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology (2024), un intervento di mindfulness integrato nell’allenamento individuale ha dimostrato di ridurre significativamente l’ansia da prestazione negli atleti, migliorando la capacità di concentrazione e il benessere psicologico complessivo (Frontiers in Psychology, 2024). Questo suggerisce che l’attività fisica svolta da soli, se accompagnata da consapevolezza mentale, può diventare una forma di “meditazione in movimento” particolarmente efficace contro lo stress.

Allenamento di gruppo: supporto sociale, resilienza e ormoni della felicità

L’allenamento di gruppo attiva potenti meccanismi di sostegno sociale e motivazione reciproca. Una recente ricerca qualitativa condotta su istruttori di corsi di gruppo ha evidenziato come la condivisione dell’esperienza favorisca la riduzione dei sintomi depressivi e la crescita della resilienza psicologica tra i partecipanti (PLoS ONE, 2025). Il senso di “essere sulla stessa barca” crea un ambiente favorevole al benessere mentale.

Dal punto di vista neurobiologico, la pratica sportiva collettiva stimola la produzione di ossitocina, un ormone associato alla fiducia, alla coesione e al piacere sociale. Una review pubblicata su PubMed sottolinea che l’ossitocina gioca un ruolo chiave nella motivazione e nella performance nei team sportivi, contribuendo a creare il cosiddetto “cocktail della felicità” tipico delle attività di gruppo (PubMed, 2012).

Motivazione, costanza e qualità della vita

La motivazione e l’aderenza all’esercizio sono temi centrali per chi desidera mantenere uno stile di vita attivo. Uno studio pubblicato su SAGE (2023) mostra che il supporto esterno e le interazioni sociali, elementi tipici dell’allenamento di gruppo, migliorano la costanza e la motivazione nei soggetti sedentari (SAGE, 2023).

Una meta-analisi pubblicata sull’European Heart Journal (2025) conferma che l’esercizio svolto in presenza, e quindi spesso in gruppo, ha effetti più marcati sulla qualità della vita e sulla salute mentale rispetto ai programmi individuali o casalinghi, soprattutto in soggetti con patologie croniche (European Heart Journal, 2025).

La formula migliore? Un approccio flessibile

La letteratura suggerisce che non esiste una soluzione unica: alternare momenti di allenamento individuale, utili per la consapevolezza e la personalizzazione, ad attività di gruppo, preziose per la motivazione e il benessere sociale, rappresenta la strategia più efficace per il benessere psicofisico a lungo termine.

 


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Giornalista professionista ha lavorato per tv, radio, websites e testate giornalistiche locali e nazionali. Già responsabile di uffici stampa per enti pubblici e privati, oggi coordina l’Ufficio stampa e Comunicazione del Gruppo Bartoli. Dirige la rivista digitale oggibenessere di cui la Fondazione Bartoli è editrice. Un quotidiano nato dalla necessità di comunicare come la salute sia un equilibrio imprescindibile fra uomo e Natura.