

Home » Stili di vita » Camminare nella Natura: benefici fisici, mentali e spirituali
Camminare in ambiente naturale offre molteplici possibilità di conoscenza del territorio, di se stessi, degli altri e delle dinamiche ambiente nelle quali si è immersi. Inoltre la pratica oltrechè svolgere un’azione benefica sui vari sistemi del corpo come quello respiratorio, cardio-circolatorio, muscolo-scheletrico, nervoso e sul metabolismo ci offre la possibilità, grazie anche al silenzio dell’ambiente, di instaurare relazioni significative e nel farci sentire una parte del tutto.
In particolare l’aspetto fisico del come camminare è in stretta relazione con l’aspetto mentale del sentire durante il movimento quello che sta dentro di noi, respiro, pensieri, movimenti,… e di ciò che ci connette con l’ambiente esterno attraverso gli organi di senso. Il silenzio e il camminare consapevole (saper con) sono profondamente connessi, perché entrambi invitano alla presenza e alla consapevolezza del momento presente cioè del “qui ed ora” senza divagazioni sul passato e sul futuro favorendo momenti di calma e chiarezza. “Passeggiando” con le modalità di cui sopra, lungo la riva di un fiume o all’interno di un bosco, è possibile coltivare la silvoterapy o forest bathing pratiche che, come dimostrano studi scientifici, abbassando il livello di cortisolo, riducono la pressione sanguigna, migliorano il sistema immunitario e promuovono il benessere mentale.
Faggi, lecci e conifere liberano nell’aria dei particolari composti, monoterpeni, che riducono il livello di ansia fino al 30% come mostra una ricerca pubblicata sull’ International Journal of Enviroment Research and Pubblic Health.
La camminata consapevole offre la possibilità di apprezzare l’armonia presente in un passo in quanto esiste un rapporto perfetto tra l’alzata del piede, l’avanzata dello stesso ed infine la posa di nuovo a terra. Il rapporto tra avanzata e discesa rappresenta in matematica “la sezione aurea” ed è uguale a circa 1.6180…Tale numero si riscontra sia in strutture naturali – i petali delle margherite, le spirali del nautlius, le galassie,… – che nei manufatti come le piramidi, il partenone di Atene… L’alzata del passo rappresenta simbolicamente l’elevarsi al cielo, lo staccarsi dalla terra, in un equilibrio precario, mentre la posa del piede rappresenta il ritorno alla terra, alla stabilità. Ed è questo continuo equilibrio tra il lasciare ed il ritornare alla terra, con una attenta consapevolezza della sospensione, che ci permette di apprezzare la vita, analogamente alla consapevolezza delle fasi respiratorie costituite da inspirazione – sospensione – espirazione – sospensione – inspirazione… È proprio la consapevolezza della sospensione, e della sua accoglienza, che ci permette, prima di un’azione, di sospendere il giudizio-il pregiudizio con cui far precedere ogni discorso ed ogni azione.
Il camminare presuppone che ad ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi.
Italo Calvino
corradomorici@hotmail.it
Biologo per studi, docente di Scienze Matematiche prima e formatore dopo per professione, viaggiatore per passione.