Anche nei funghi il futuro dell’edilizia sostenibile

Quando pensiamo ai funghi, l’immagine che ci viene in mente è quella di un cappello colorato spuntato nel sottobosco. Ma ciò che vediamo è solo il “frutto” di un organismo molto più vasto e complesso: il micelio. Questa struttura filamentosa è in grado di estendersi per chilometri, trasportando nutrienti, acqua e informazioni tra le radici delle piante. In effetti, un solo metro cubo di suolo può contenere fino a 25.000 chilometri di micelio, creando una rete sotterranea che alcuni scienziati hanno paragonato al sistema nervoso di un organismo vivente. Non solo connette le radici delle piante, ma le aiuta a scambiarsi nutrienti e informazioni, contribuendo a mantenere l’equilibrio ecologico delle foreste.
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha rivelato che il micelio non è solo un connettore naturale, ma anche un materiale straordinariamente versatile. È capace di resistere al fuoco, isolare dal freddo e persino auto-ripararsi. Alcuni studi hanno dimostrato che il micelio può assorbire le onde sonore meglio dei materiali tradizionali come il cemento e il gesso, rendendolo ideale per l’isolamento acustico. Inoltre, è incredibilmente leggero e resistente, con una struttura che può essere manipolata per adattarsi a diverse applicazioni edilizie.

Dalle foreste agli edifici

Il micelio ha iniziato a fare il salto dall’ecosistema naturale all’architettura umana. Questa straordinaria rete di filamenti può essere coltivata in forme complesse e utilizzata per creare materiali leggeri, resistenti e totalmente biodegradabili. Grazie alla sua capacità di crescere rapidamente su substrati organici come segatura, scarti agricoli e persino rifiuti tessili, il micelio può essere trasformato in pannelli isolanti, mattoni, rivestimenti acustici e persino mobili sostenibili. Aziende all’avanguardia come Ecovative Design e MycoWorks stanno già producendo materiali a base di micelio che competono con cemento, plastica e pelle, riducendo drasticamente le emissioni di CO2 e i rifiuti non biodegradabili.
In architettura, il micelio è già stato utilizzato per realizzare strutture sperimentali come padiglioni e installazioni temporanee. Ad esempio, l’Hy-Fi Tower (nella foto di copertina l’opera, e i bio mattoni di micelio)  realizzata nel 2014 dallo studio The Living per il MoMA PS1 di New York, è stata uno dei primi esempi di come i mattoni di micelio possano essere utilizzati per creare strutture architettoniche innovative e a basso impatto ambientale. Il progetto ha dimostrato che è possibile costruire edifici temporanei completamente biodegradabili, riducendo significativamente l’impronta di carbonio dell’edilizia urbana.

Un altro esempio è il padiglione “MycoTree”, presentato alla Biennale di Architettura di Seoul nel 2017. Questo progetto, sviluppato dall’ETH di Zurigo, ha utilizzato il micelio per costruire una struttura portante tridimensionale che dimostra come i materiali naturali possano competere con l’acciaio e il cemento in termini di resistenza e flessibilità. Anche in Italia, startup come Mogu stanno esplorando le potenzialità del micelio per realizzare rivestimenti acustici e pannelli decorativi sostenibili

Le sfide e il futuro del micelio nell’edilizia

Nonostante le sue straordinarie proprietà, l’utilizzo del micelio su larga scala presenta ancora ostacoli significativi. La durabilità in condizioni estreme, la standardizzazione della produzione e l’accettazione da parte del settore delle costruzioni sono problemi complessi che richiedono innovazione continua. Inoltre, il micelio è estremamente sensibile alle condizioni ambientali come umidità e temperatura, il che rende la sua produzione una sfida tecnologica e logistica non indifferente.
Tuttavia, con il sostegno di università, startup e grandi imprese, il futuro del micelio come materiale da costruzione appare sempre più luminoso. In un mondo in cui la sostenibilità è diventata una priorità, il micelio rappresenta una soluzione promettente per ridurre l’impatto ambientale dell’industria edilizia. Le recenti innovazioni nei processi di coltivazione e stampa 3D stanno aprendo nuove possibilità per la creazione di componenti edilizi complessi, come moduli prefabbricati e facciate ventilate, che potrebbero rivoluzionare l’industria delle costruzioni.

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