
Fitoterapia veterinaria, dalla Natura la salute per i nostri animali
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La fitoterapia veterinaria si sta affermando come un’alternativa sempre più credibile e scientificamente validata ai trattamenti farmacologici convenzionali. Questa crescente tendenza risponde principalmente alla necessità di contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come una delle principali minacce per la salute pubblica globale (WHO, 2023). La tradizione etnoveterinaria europea ha documentato circa 590 specie di piante medicinali con proprietà terapeutiche efficaci per il trattamento di diverse patologie animali (Mayer et al., 2014). Questa vasta farmacopea naturale rappresenta un tesoro di conoscenze che sta progressivamente trovando conferme nella ricerca scientifica moderna.
Come agisce la fitoterapia sugli animali
I fitocomplessi vegetali presentano caratteristiche uniche rispetto ai farmaci di sintesi, agendo come veri e propri “farmaci multi-target” grazie alla presenza di numerosi principi attivi che lavorano in sinergia (Wagner & Ulrich-Merzenich, 2009). Questo approccio olistico consente di affrontare contemporaneamente diversi aspetti patologici, amplificando l’efficacia terapeutica complessiva. Le ricerche più recenti hanno dimostrato che i polifenoli di origine vegetale esercitano simultaneamente azioni antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche (Lillehoj et al., 2018), offrendo un vantaggio terapeutico significativo. Particolarmente promettente è la capacità di alcuni estratti vegetali di potenziare l’efficacia degli antibiotici tradizionali contro ceppi batterici resistenti, aprendo nuove prospettive nel trattamento di infezioni complesse.
Fitoterapia e salute animale, dall’allevamento agli animali da compagnia
Nel settore dell’allevamento bovino, l’applicazione di oli essenziali ha mostrato risultati incoraggianti nel trattamento delle mastiti, una delle patologie più diffuse e costose per il comparto lattiero-caseario. Uno studio ha evidenziato che l’applicazione topica di oli essenziali riduce significativamente la carica batterica nel latte, migliorando la qualità del prodotto e riducendo la necessità di terapie antibiotiche (Dal Pozzo et al., 2011). Particolarmente efficace si è rivelato l’uso di estratti di Cedrus deodara, Curcuma longa e Glycyrrhiza glabra nel trattamento delle mastiti subcliniche.
Durante il periodo dello svezzamento suino, caratterizzato da stress e problematiche digestive, l’uso di oleoresine di Capsicum e Curcuma, insieme a un olio vegetale derivato da aglio e cipolla, ha ridotto significativamente la frequenza di episodi diarroici e migliorato la funzionalità intestinale (Lillehoj et al., 2018). La supplementazione con origano ha inoltre favorito l’incremento ponderale giornaliero e l’indice di conversione alimentare, migliorando l’efficienza produttiva in modo naturale e sostenibile.
Nel settore avicolo, l’impiego di oli essenziali contenenti principi attivi come timolo, carvacrolo, cinnamaldeide ed eugenolo ha portato a miglioramenti significativi nell’incremento ponderale dei broilers, offrendo una valida alternativa ai promotori di crescita antibiotici. Uno studio ha dimostrato che la combinazione di estratti di Curcuma longa, Capsicum annuum e Lentinus edodes, somministrata a pulcini broiler (destinati all’allevamento da carne), ha migliorato non solo i parametri di crescita ma anche i titoli anticorpali sierici contro patogeni come Eimeria (Lillehoj et al., 2018), evidenziando un effetto immunomodulatore fondamentale nella prevenzione di malattie infettive.
Nel settore dell’acquacoltura, gli oli essenziali estratti da Syzygium aromaticum, Zataria multiflora e Rosmarinus officinalis hanno mostrato valori di Minima Concentrazione Inibente (MIC) estremamente bassi contro i principali patogeni ittici (Cunha et al., 2018). Particolarmente interessante è l’utilizzo dell’olio essenziale di limone, ottenuto da scarti della lavorazione alimentare, che rappresenta un’opzione sostenibile ed economica per il controllo delle infezioni in acquacoltura (Öntaş et al., 2016).
Anche per gli animali da compagnia, la fitoterapia sta guadagnando crescente attenzione. La combinazione di estratti di Peumus boldus e Spiraea ulmaria si è rivelata efficace nel contrastare la colonizzazione batterica in cani affetti da dermatite atopica, una condizione infiammatoria cronica della pelle (Santoro et al., 2018). Nel trattamento dell’otite, l’estratto di Harungana madagascariensis ha dimostrato un’efficacia significativa contro Malassezia pachydermatis e Staphylococcus intermedius. Gli oli essenziali di Origanum vulgare e Thymus vulgaris hanno mostrato risultati promettenti nel trattamento di infezioni urinarie ricorrenti, specialmente contro ceppi multiresistenti di Escherichia coli (Ebani et al., 2018).
Nanotecnologie e rilascio controllato, innovazione nella fitoterapia veterinaria
La fitoterapia veterinaria sta vivendo una rivoluzione grazie all’integrazione con tecnologie innovative che ne amplificano l’efficacia. Le nanotecnologie rappresentano una delle frontiere più promettenti: la nanoincapsulazione degli estratti vegetali consente di superare limitazioni come la scarsa solubilità in acqua, l’instabilità chimica e la bassa biodisponibilità. Studi hanno dimostrato che le nanoparticelle caricate con oli essenziali possono incrementare fino a 20 volte la biodisponibilità dei principi attivi, riducendo i dosaggi necessari e prolungando l’effetto terapeutico (Kamel et al., 2023).
Particolarmente interessanti sono i sistemi di rilascio controllato, che consentono la liberazione graduale dei principi attivi vegetali. Questa tecnologia si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento di patologie croniche e recidivanti, garantendo concentrazioni terapeutiche costanti nel tempo e riducendo il rischio di effetti collaterali.
Nel settore dell’allevamento, ad esempio, sono stati sviluppati sistemi di rilascio controllato di eugenolo ed estratti di cannella che, applicati tramite dispositivi intraruminali nei bovini, hanno mostrato un’efficacia prolungata nel controllo delle parassitosi gastrointestinali.
Dunque la fitoterapia veterinaria si configura come un campo in rapida evoluzione, che coniuga tradizione millenaria e innovazione tecnologica, offrendo soluzioni concrete per la medicina veterinaria moderna. La sua progressiva integrazione nella pratica clinica quotidiana rappresenta un’opportunità per migliorare la salute animale e contribuire alla sostenibilità ambientale e alla salute pubblica globale.
BIBLIOGRAFIA
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Dal Pozzo, M., Santurio, D.F., Rossatto, L., et al. (2011). Activity of essential oils from spices against Staphylococcus spp. isolated from bovine mastitis. Arquivo Brasileiro de Medicina Veterinária e Zootecnia, 63(5), 1229-1232. https://doi.org/10.1590/S0102-09352011000500026
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