Fitoterapia per i capelli, i rimedi dalla natura per renderli più forti

La fitoterapia per i capelli sta emergendo come una valida alternativa naturale per rafforzare i capelli, stimolarne la crescita e contrastare la caduta. Le più recenti pubblicazioni scientifiche confermano l’efficacia di estratti vegetali come rosmarino, saw palmetto, ginseng e oli vegetali. Questi fitoterapici agiscono attraverso meccanismi biologici ben documentati, come l’inibizione della 5α-reduttasi, la promozione della microcircolazione e la modulazione dei fattori di crescita follicolare. Questo articolo approfondisce le evidenze scientifiche più aggiornate, evidenziando il potenziale e i limiti della fitoterapia per capelli, e offre una panoramica per chi cerca soluzioni naturali supportate da studi accreditati.

Fitoterapia e capelli: gli ultimi studi scientifici

Negli ultimi anni la fitoterapia per i capelli ha suscitato un crescente interesse sia tra i ricercatori che tra i pazienti alla ricerca di soluzioni naturali per problemi come la caduta e il diradamento. Le pubblicazioni scientifiche più recenti, datate 2024 e 2025, confermano che molti estratti vegetali possono effettivamente contribuire a migliorare la salute del capello, agendo su più fronti biologici.


Una review sistematica pubblicata nel 2025 da Karger ha analizzato un ampio spettro di studi clinici e preclinici su rimedi fitoterapici quali rosmarino, saw palmetto, succo di cipolla, ginseng rosso coreano, olio di semi di zucca, amla e ashwagandha.
I risultati sono incoraggianti: si è osservato un miglioramento fino al 60% nella qualità generale dei capelli, un aumento del 27% nel numero totale di capelli e un incremento della densità in oltre l’80% dei pazienti trattati. Questi effetti si sono manifestati in diverse forme di alopecia, in particolare l’alopecia androgenetica e il telogen effluvium, due delle condizioni più diffuse che causano la caduta dei capelli.
I meccanismi d’azione principali identificati includono l’inibizione dell’enzima 5α-reduttasi, responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), un ormone chiave nella calvizie androgenetica. Inoltre, gli estratti vegetali favoriscono la microcircolazione del cuoio capelluto, migliorano l’apporto di nutrienti ai follicoli e modulano i segnali di crescita follicolare attraverso l’aumento di fattori come IGF-1, VEGF e altri fattori di crescita dermici. Questi effetti combinati contribuiscono a prolungare la fase anagen, ovvero la fase attiva di crescita del capello, e a ridurre la caduta.
Un aspetto fondamentale emerso dalla review riguarda non solo l’efficacia degli estratti vegetali nel trattamento della caduta dei capelli, ma anche le modalità di utilizzo ottimali di queste erbe per massimizzarne i benefici. Le piante più studiate devono essere impiegate in formulazioni specifiche e con dosaggi ben definiti per garantire risultati significativi e sicurezza.

SAW PALMETTO

Ad esempio, il saw palmetto (Serenoa repens) è stato testato sia in formulazioni orali che topiche. Studi clinici controllati hanno dimostrato che l’assunzione orale di estratti standardizzati titolati al 2-3% di β-sitosterolo, in dosi di circa 400 mg al giorno, è efficace nel ridurre la caduta dei capelli e nel migliorare la densità e la qualità della chioma. Parallelamente, l’applicazione topica di preparati contenenti fino al 20% di estratto di saw palmetto ha mostrato un’azione diretta sul cuoio capelluto, riducendo la concentrazione locale di diidrotestosterone (DHT) e migliorando la microcircolazione. Entrambi i metodi sono ben tollerati, ma è importante evitare l’uso in soggetti con patologie epatiche, dato che in rari casi sono stati segnalati effetti epatotossici.

ROSMARINO

Per quanto riguarda il rosmarino (Rosmarinus officinalis), l’olio essenziale viene generalmente utilizzato in applicazioni topiche diluite in olio vettore, con concentrazioni variabili tra l’1% e il 5%. L’uso regolare, per almeno 3-4 mesi, è necessario per osservare un incremento della crescita e una riduzione della caduta, grazie alla stimolazione della microcircolazione e all’azione antinfiammatoria e antiossidante. Il rosmarino può essere integrato in shampoo, lozioni o massaggi del cuoio capelluto, favorendo così l’assorbimento e l’efficacia.

GINSENG ROSSO  E OLIO DI SEMI DI ZUCCA

Il ginseng rosso e l’olio di semi di zucca, spesso impiegati in combinazione con altri fitoterapici e generalmente assunti per via orale come integratori standardizzati, con dosaggi variabili a seconda del prodotto. Questi estratti agiscono stimolando la proliferazione delle cellule della papilla dermica e migliorando la nutrizione follicolare, contribuendo a prolungare la fase anagen del ciclo del capello.

Infine, la review sottolinea che per ottenere risultati duraturi è fondamentale la continuità del trattamento e l’uso di formulazioni standardizzate, che garantiscano la presenza di principi attivi in concentrazioni efficaci. L’associazione di più estratti vegetali, combinando azioni sinergiche come l’inibizione della 5α-reduttasi, l’effetto antiossidante e la stimolazione della microcircolazione, rappresenta la strategia più efficace nella fitoterapia per capelli. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un esperto in fitoterapia per personalizzare il trattamento in base alle specifiche esigenze e condizioni del paziente, evitando automedicazioni e potenziali interazioni con terapie farmacologiche in corso.

Un ulteriore studio clinico multicentrico del 2025, ancora in fase di completamento, ha testato un protocollo a base di fitoterapici con proprietà bloccanti del DHT e una formula ayurvedica su 72 pazienti affetti da alopecia androgenetica. Dopo soli tre mesi di trattamento, è stato osservato un incremento medio del 26% nella crescita di nuovi capelli, senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci convenzionali come la finasteride. Questi risultati preliminari sono promettenti e suggeriscono che la fitoterapia può rappresentare una valida alternativa naturale e sicura per chi soffre di perdita di capelli, anche se si attendono ulteriori dati pubblicati su riviste peer-reviewed per una conferma definitiva.

Gli estratti di rosmarino, in particolare, sono tra i più studiati e apprezzati. Studi preclinici e clinici recenti hanno dimostrato che l’olio essenziale di rosmarino è comparabile al minoxidil, il farmaco di riferimento per la stimolazione della crescita dei capelli, grazie alla sua capacità di inibire la 5α-reduttasi e di aumentare i livelli di fattori di crescita come IGF-1 e VEGF. Il rosmarino, inoltre, esercita un’azione antinfiammatoria e antiossidante che protegge i follicoli dall’invecchiamento precoce e dallo stress ossidativo, fattori noti per contribuire alla caduta dei capelli.

Anche il saw palmetto agisce inibendo la 5α-reduttasi, ma con un profilo di sicurezza più favorevole rispetto ai farmaci sintetici. Per questo motivo è spesso consigliato come rimedio naturale per l’alopecia androgenetica, soprattutto in persone che preferiscono evitare gli effetti collaterali dei farmaci convenzionali.

Altri fitoterapici emergenti, come il ginseng rosso coreano e l’olio di semi di zucca, mostrano meccanismi d’azione simili, con capacità di stimolare la proliferazione delle cellule della papilla dermica e di migliorare la microcircolazione del cuoio capelluto. Questi effetti sono fondamentali per mantenere i follicoli attivi e prevenire la loro miniaturizzazione, che porta al diradamento e alla caduta.

La fitoterapia per capelli dunque non si limita all’azione sulla 5α-reduttasi. Molti estratti vegetali contengono composti antiossidanti e antinfiammatori che contrastano lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica del cuoio capelluto, condizioni che possono compromettere la salute dei follicoli piliferi. Il miglioramento dell’ossigenazione e del metabolismo cellulare, insieme alla modulazione dei fattori di crescita, crea un ambiente favorevole alla rigenerazione dei capelli.
In conclusione, la fitoterapia rappresenta oggi una frontiera interessante e supportata da evidenze scientifiche sempre più solide per chi cerca soluzioni naturali per rinforzare i capelli, stimolarne la crescita e contrastare la caduta. Estratti come rosmarino, saw palmetto, ginseng e oli vegetali agiscono su meccanismi biologici chiave della salute follicolare, offrendo un’alternativa efficace e con minor rischio di effetti collaterali rispetto ai farmaci tradizionali. Tuttavia, per ottenere risultati duraturi e sicuri, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti e seguire protocolli basati su evidenze cliniche aggiornate.

 


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Giornalista professionista ha lavorato per tv, radio, websites e testate giornalistiche locali e nazionali. Già responsabile di uffici stampa per enti pubblici e privati, oggi coordina l’Ufficio stampa e Comunicazione del Gruppo Bartoli. Dirige la rivista digitale oggibenessere di cui la Fondazione Bartoli è editrice. Un quotidiano nato dalla necessità di comunicare come la salute sia un equilibrio imprescindibile fra uomo e Natura.