Resistenza antimicrobica, dati 2025 e strategie di contrasto

La resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta una delle più gravi minacce per la salute pubblica globale, con dati allarmanti anche per l’Italia e l’Europa nel 2025.
Secondo il Rapporto AIFA 2025, in Italia si registra un aumento dei consumi di antibiotici, con un incremento complessivo dell’8,8% tra il 2019 e il 2023 e un uso spesso improprio di molecole ad ampio spettro. Solo il 54,4% degli antibiotici prescritti appartengono al gruppo “Access”, sotto l’obiettivo europeo del 65%, indicando un rischio crescente di sviluppare resistenze batteriche.
La sorveglianza nazionale AR-ISS ha evidenziato per il 2023 una persistenza delle resistenze elevate: il tasso di resistenza di Escherichia coli alle cefalosporine di terza generazione è salito al 26,7%, mentre Klebsiella pneumoniae mostra una resistenza oltre il 55%, con un impatto significativo sulle infezioni ospedaliere e alta mortalità associata.
A livello europeo i dati  mostrano che tra il 2016 e il 2020 si sono registrate oltre 800.000 infezioni annuali da batteri resistenti agli antibiotici, con circa 35.000 decessi l’anno attribuibili all’AMR nell’UE/SEE. L’Italia figura tra i Paesi con il carico maggiore di malattia, in particolare per infezioni da E. coli resistente, Staphylococcus aureus meticillina-resistente (MRSA) e Klebsiella pneumoniae.
L’AMR comporta anche un ingente costo economico, stimato in 2,4 miliardi di euro solo in Italia, e necessita di una strategia integrata chiamata One Health, che coinvolge salute umana, animale e ambiente. Il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza 2022-2025 mira a ridurre i consumi impropri, potenziare il monitoraggio e promuovere l’uso consapevole degli antimicrobici, soprattutto in ambito ospedaliero.
Un segnale molto attuale e di forte rilevanza è la firma da parte di Federfarma della Dichiarazione di Copenaghen 2025 promossa dall’International Pharmaceutical Federation (FIP) nel corso del Congresso mondiale tenutosi a Copenaghen l’1 settembre. Questa Dichiarazione rappresenta un impegno condiviso da 76 associazioni internazionali, tra cui le principali realtà farmaceutiche, a lavorare insieme per contrastare la resistenza antimicrobica su scala globale. Il documento evidenzia l’importanza di garantire a tutte le persone l’accesso a farmaci essenziali, trattamenti sicuri e cure appropriate, in modo equo e senza lasciare indietro nessuno.
L’iniziativa sottolinea anche il ruolo cruciale dei farmacisti, presenti in prima linea nella promozione dell’uso responsabile degli antimicrobici e nella educazione sanitaria alla popolazione. Il presidente della FIP, Paul Sinclair, ha ribadito che la lotta contro l’AMR richiede un approccio “One Health” integrato, che coinvolge non solo la salute umana, ma anche quella animale e ambientale, e una collaborazione rafforzata a livello mondiale. La Dichiarazione è in linea con le recenti raccomandazioni europee che mirano a intensificare le azioni contro la AMR, consolidando strategie di prevenzione, monitoraggio e sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici.
Solo con un’azione coordinata e globale si potrà preservare l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future, riducendo morti evitabili e costi sanitari sempre più insostenibili.

 


About the Author /

ufficiostampa@gruppobartoli.it

Giornalista professionista ha lavorato per tv, radio, websites e testate giornalistiche locali e nazionali. Già responsabile di uffici stampa per enti pubblici e privati, oggi coordina l’Ufficio stampa e Comunicazione del Gruppo Bartoli. Dirige la rivista digitale oggibenessere di cui la Fondazione Bartoli è editrice. Un quotidiano nato dalla necessità di comunicare come la salute sia un equilibrio imprescindibile fra uomo e Natura.