Antibiotici in Italia: crescono i consumi e i rischi di resistenza batterica

Il rapporto annuale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sulla somministrazione di antibiotici nel 2023 invia segnali preoccupanti relativi all’uso di questi medicinali nel nostro Paese. La presentazione, avvenuta a Roma, ha evidenziato trend allarmanti che richiedono un’attenta riflessione sulla gestione degli antibiotici.

Nel corso del 2023, si è registrato un incremento significativo nel consumo di antibiotici per uso sistemico, raggiungendo 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, con un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Questo dato risulta particolarmente critico se confrontato con il precedente trend di decremento osservato tra il 2013 e il 2020.

Dall’analisi emergono aspetti particolarmente significativi: si registrano picchi fino al 40% di consumo durante i mesi invernali, con quasi il 50% della popolazione anziana che utilizza antibiotici almeno una volta all’anno.
Nelle regioni meridionali, il tasso di utilizzo supera addirittura il 60%, mentre si osserva un incremento preoccupante delle prescrizioni in ambito pediatrico.

Antibiotico resistenza, 12 mila morti in Italia

L’Italia si conferma tra i paesi europei con i consumi di antibiotici più elevati, superando la media europea del 16%. Questo scenario è aggravato dal fatto che solo il 50,8% degli antibiotici utilizzati appartiene alla categoria Access, ben al di sotto del target del 65% raccomandato dall’Unione Europea.

In ambito ospedaliero, dove i batteri resistenti sono più diffusi, il consumo di antibiotici è in aumento, con 84 dosi somministrate ogni 100 giornate di degenza. La variabilità regionale è marcata, con il Sud che registra i consumi più elevati, spesso legati a prescrizioni cautelative a causa delle difficoltà nel sistema sanitario locale.

L’uso improprio degli antibiotici sta generando conseguenze serie: si assiste all’aumento del “Drug Resistence Index” (DRI) in molte regioni, con una potenziale selezione di ceppi batterici resistenti. Le stime indicano circa 12 mila decessi annuali legati alla resistenza antimicrobica, con un impatto economico stimato in 2,4 miliardi di euro per il Servizio Sanitario Nazionale.

L’app “Firstline” per educare cittadini e medici

Per contrastare questo fenomeno, AIFA ha sviluppato “Firstline“, un’applicazione innovativa disponibile su Google e Apple Store, con una versione web accessibile da https://firstline.org/aifa. Lo strumento fornisce informazioni su 10 infezioni più comuni, con l’obiettivo di educare cittadini e medici a un uso consapevole degli antibiotici.

Il presidente AIFA, Robert Nisticò, ha definito l’antimicrobico-resistenza una “pandemia silenziosa”, sottolineando la necessità di un approccio globale. Questo approccio dovrebbe includere la promozione dell’uso consapevole degli antibiotici, il rafforzamento delle azioni preventive e investimenti nella ricerca di nuovi antimicrobici.

Maria Rosaria Campitiello del Ministero della Salute ha rimarcato che questa sfida richiede un’azione coordinata a livello internazionale, con interventi mirati per preservare l’efficacia degli antibiotici e proteggere la salute pubblica.

Il rapporto AIFA rappresenta un campanello d’allarme importante: serve una strategia condivisa per contrastare l’uso inappropriato degli antibiotici e prevenire i rischi connessi alla resistenza batterica. La consapevolezza e l’educazione sono le chiavi per affrontare questa sfida sempre più complessa nel campo della salute pubblica.

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