Nobel 2025: scoperte che cambiano il futuro

I Premi Nobel 2025 celebrano scoperte rivoluzionarie in medicina, chimica e fisica che stanno ridefinendo la scienza contemporanea. La Medicina premia la scoperta delle cellule T regolatorie, che hanno cambiato la comprensione del sistema immunitario e aperto nuove prospettive terapeutiche per malattie autoimmuni e cancro.
Il Nobel per la Chimica valorizza i materiali metallo-organici porosi (MOF), innovazioni molecolari in grado di catturare gas serra, purificare l’acqua e rivoluzionare la chimica dei materiali per l’ambiente e l’energia.
In Fisica, il riconoscimento va agli studi che hanno dimostrato l’esistenza di proprietà quantistiche in circuiti macroscopici superconduttori, aprendo la strada ai computer quantistici e nuove tecnologie del futuro. Questi Premi segnano una trasformazione profonda nel modo in cui la ricerca scientifica affronta le grandi sfide dell’umanità oggi.

Premio Nobel per la Medicina 2025

Il Nobel per la Medicina 2025 è stato assegnato a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi per le scoperte sui linfociti T regolatori (Treg) e sulla tolleranza immunitaria periferica. Queste ricerche hanno trasformato la comprensione dell’immunologia: prima degli studi di Sakaguchi negli anni ’90 e delle scoperte genetiche successive di Brunkow e Ramsdell, si pensava che la tolleranza immunitaria dipendesse soprattutto dai meccanismi centrali (come la selezione del timo che elimina i linfociti autoreattivi). Il lavoro dei premiati ha evidenziato invece che esistono specifiche cellule T capaci di “spegnere” reazioni dannose anche fuori dal timo, proteggendo da autoimmunità e dall’insorgenza di malattie croniche come diabete di tipo 1, sclerosi multipla e artrite reumatoide. L’impatto delle scoperte è stato duplice: da un lato ha rivoluzionato la terapia dei trapianti e delle malattie autoimmuni, rendendo possibile modulare la risposta immunitaria; dall’altro, ha aperto nuove sfide nel campo dei tumori, dove le cellule Treg possono sopprimere le difese anti-cancro, suggerendo strategie per “disattivarle” nei trattamenti oncologici.

Premio Nobel per la Chimica 2025

Il Nobel per la Chimica 2025 ha premiato Susumu Kitagawa, Richard Robson e Omar M. Yaghi per la sintetizzazione e l’applicazione dei framework metallo-organici (MOF), come confermato dal comunicato ufficiale. Prima della loro scoperta, i materiali con alta porosità (zeoliti, silici) avevano strutture e funzionalità limitate. Grazie ai MOF, si è ottenuta una vasta gamma di strutture cristalline, altamente porose e personalizzabili: queste possono “intrappolare” selettivamente molecole di gas tossici, serra o umidità, offrendo soluzioni innovative per la cattura della CO₂ e la purificazione dell’acqua. Inoltre, la possibilità di ingegnerizzare la composizione dei MOF li rende ideali per accumulare energia, catalizzare reazioni chimiche e persino immagazzinare medicinali. Questo ha riscritto le regole della chimica dei materiali, passando da risorse naturali limitate a piattaforme modulari e programmabili che rispondono ai grandi temi ambientali ed energetici.

Premio Nobel per la Fisica 2025

John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis  sono i Nobel per la Fisica 2025, riconosciuti per aver esteso i principi della meccanica quantistica ai sistemi macro come i circuiti superconduttori. In passato, la quantistica era considerata appannaggio degli atomi e delle particelle microscopiche; esperimenti come quelli di Clarke, Devoret e Martinis hanno mostrato che anche dispositivi grandi quanto una scheda elettronica possono manifestare sovrapposizione e entanglement, diventando “qubit” per la computazione quantistica. Questo ha avuto un impatto dirompente: oggi grandi aziende e enti di ricerca stanno costruendo computer quantistici con centinaia di qubit, puntando a rivoluzionare la crittografia, la simulazione di materiali e lo studio di proteine. Prima delle loro ricerche, la manipolazione quantistica su scala macroscopica sembrava impossibile, mentre ora è una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna.

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Giornalista professionista ha lavorato per tv, radio, websites e testate giornalistiche locali e nazionali. Già responsabile di uffici stampa per enti pubblici e privati, oggi coordina l’Ufficio stampa e Comunicazione del Gruppo Bartoli. Dirige la rivista digitale oggibenessere di cui la Fondazione Bartoli è editrice. Un quotidiano nato dalla necessità di comunicare come la salute sia un equilibrio imprescindibile fra uomo e Natura.